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Romantiche aggressività
Nell’osservare le opere di Susanna Maccari si è catturati da una sensazione di serenità per le atmosfere che si raccolgono nei paesaggi, spesso liberamente interpretati. Nella sua espressione artistica, anche se  la sensibilità tipica di un animo femminile è sempre presente, convivono gli umori altalenanti della quotidianità: il romanticismo che si legge nelle distese di lavanda, dove la solarità del colore suggerisce ampi respiri, diventa quasi aggressività nelle gelate invernali e se il pennello corre libero sulla tela, la spatola si posa spesso vigorosa e decisa.  Le immagini sono quelle del paesaggio che si evolve con le stagioni; i colori, che in generale, sono fedeli alla naturalità del momento, talvolta risentono di un’impronta trasfigurante, quasi a voler rimarcare l’intensità di un particolare stato d’animo; il rispetto della forma e del disegno viene, di tanto in tanto, “abbandonato” per dar spazio ad un libero sfogo informale che costringe a “leggere oltre le righe” i sentimenti che l’artista vuole trasmettere.
23 novembre 2004, Giuliano Mantovani.


Susanna Maccari, seguendo sempre il suo stile figurativo basato sulla interpretazione e capacità di “meraviglia manieristica”, riesce ad istillare vita ai suoi dipinti, basandoli su valori “luministici” e “tonali”. I temi preferiti dall’artista sono paesaggistici e floreali pieni di vibrazioni cromatiche e vena poetica, che rivelano il suo carattere che è un “miscuglio” di romanticismo e modulazione “cromatica”, che permette di esprimersi per mezzo dell’elemento colore.
2003, Mimmo Tota.


Susanna Maccari nel suo iter pittorico cerca sempre l’esperienza con il colore. E’ una continua ricerca che la conduce ad esercitare nuovi esperimenti, l’artista infatti, da questo uso del colore molto materico e vivido riesce a donare al soggetto; rappresentato non solo forma ma anche volume con un contrasto forte tra soggetto e fondo che partecipa ad esaltare il chiaro-scuro rendendo il tema dell’opera il vero protagonista della scena. Se osserviamo l’opera “Pensieri nella nebbia”, il tema è così incisivo che l’opera fornisce all’astante una larga possibilità d’interpretazione su cosa si cela dietro quella nebbia e perché l’artista rende così tenue quello strato di foschia che offusca i pensieri; c’è un senso di riparo, di protezione dei pensieri nell’opera. L’artista utilizza una tecnica di stesura del colore che permette al visitatore di addentrarsi nel significato del tema. Susanna Maccari è capace di trarre da una macchia di colore che pian piano prende forma una figura che sembra creata ex nihilo come quelle incisive sfumature che danno vita a delle ortensie. E’ da un’apparente confusione che nascono i soggetti di Susanna Maccari come i suoi solari girasoli che appaiono quasi di fuoco grazie all’utilizzo di una cromaticità molto suggestiva. Forse anche da quelle colline che sono sovrapposte ma che finiscono con l’intersecarsi, si può capire l’importanza del colore per l’artista; ad esempio nei colori autunnali che l’artista accosta sino a formare un tappeto variopinto sulla tela. In Susanna Maccari il colore è “un’energia vitale” così come il titolo di una sua opera dove questo esercita una funzione estetica nella rappresentazione della luce. Il suo è un colorismo libero basato sull’uso dei colori puri con una conseguenza quasi magnetica e folgorante in grado di toccare quando è al massimo della sua matericità.
4 Maggio 2002, Matteo Arcodia.


Frammenti di luce
L’incontro con le espressioni di un mondo dell’immagine è anche l’incontro con l’immagine del mondo di un artista. Nel caso di Susanna Maccari l’osservatore viene attratto dalla natura tipicamente visiva dei suoi quadri che rimandano a paesaggi “en plein air”. Questa scelta è dettata dalla volontà di cogliere con freschezza e immediatezza tutti gli effetti luministici che la visione diretta fornisce. La luce varia ad ogni istante creando effetti multipli, le cose si muovono spostandosi nello spazio: la visione di un momento è già diversa nel momento successivo. Tutto scorre. Nella pittura dell’artista le immagini trasmettono sempre una sensazione di mobilità, si rende conto che noi non percepiamo la realtà per frammenti isolati, definiti, immobilizzati, ma la sentiamo nella sua totalità e continuità. Nessun oggetto vive da solo, ma in un contesto generale che, collegando l’uno all’altro, non ha mai termine. Lo spazio non è definibile, secondo le norme della prospettiva, come una scatola geometrica, perché esiste non soltanto in profondità verso il punto di fuga, ma anche a destra e a sinistra; se non lo vediamo con la stessa esattezza come quando mettiamo a fuoco un oggetto solo, tuttavia lo intravediamo con la coda dell’occhio e ne intuiamo la presenza alle nostre spalle. Nella riproduzione pittorica dunque nulla è definito, ma la realtà è resa nella sua globalità come noi la percepiamo. Il nostro occhio vede oggettivamente ogni dettaglio sul quale si sofferma. Ma la ragione, trascurando il superfluo e cogliendo solo l’impressione generale, opera una sintesi e comprende la realtà nella sua sostanza. Dal gioco cromatico dei quadri, dai toni di colore che in parte si intessono l’uno nell’altro, dalla superficie che non appare organizzata in un sistema visivo chiuso, traspare una rete di emozioni, di sensazioni, di stimoli che partendo da un dato concreto affondano nelle memorie di una vita. L’effetto diretto del colore che si manifesta nei suoi quadri viene direttamente percepito dall’osservatore come effetto della luce, anche grazie all’uso cosciente e sistematico dei complementari, ovvero l’accostamento di un colore al suo complementare. E’ la luce che, colpendo gli oggetti, viene parzialmente assorbita o respinta, scomponendosi nei vari colori, che, a loro volta, si mescolano o si accostano, trasformandosi, esaltandosi o deprimendosi reciprocamente. La luce è nel colore.
Susan Ballerini.


Pittrice dalla chiara matrice figurativa, dipinge soggetti diversi imprimendo ad ognuno la propria personalità. L’opera intitolata “Scogliera in fiore” eseguita ad olio su tela è un tripudio di colori e luci che scompongono e completano immagini e conferiscono al dipinto un alone di poesia. Buono il gioco prospettico che ingloba l’opera e le dona una maggiore caratterizzazione e specificità. L’artista riesce ad abbracciare la vita con tutte le sue sfaccettature tematiche e non è mai ripetitiva perché imprime ad ogni opera la sua personalità. Il colore, la luce, la prospettiva, la tematica sono le quattro componenti primarie delle opere di questa artista cha ha avuto modo di farsi conoscere ed apprezzare nelle manifestazioni cui ha preso parte ed è per questo che, a buon ragione, può essere considerata una valida rappresentante dell’Arte Contemporanea.
Lia Ciatto.

Articoli della stampa


Dizionario Enciclopedico Internazionale d'Arte Moderna e Contemporanea 2004/2005, Casa Editrice Alba.


Il notiziario - Maggio 2004.


ABC, Il giornale di Milano Nord, zona 9 - Giugno 2004.


Il Notiziario - Novembre 2004.


Il diario di Paderno Dugnano - Novembre 2004.


Notiziario Comunale di Cusano Milanino - Luglio 2009.